"La passione per la musica si è manifestata in me fin da
piccolissimo, i miei genitori dicono che amavo gli strumenti musicali"
continua a raccontarsi e dice:
"a undici anni mi hanno
mandato a scuola di organo elettronico e dopo un anno ho iniziato a suonare in
chiesa, questo mi ha permesso di imparare le annotazioni musicali. All’età di
diciassette anni ho iniziato a suonare tastiere e in seguito chitarra in una
Rock Band che proponeva cover dei Nirvana, Guns N’ Roses, Metallica, Litfiba,
Ligabue."
Ho letto che sei diventato papà, quanto ti ha cambiato la
vita e il tuo pensare?
"Sono padre di due gemelli di tre anni e due gemelle di sette
anni, di cui mi occupo quasi a tempo pieno fino alle dieci di sera poi inizio
a scrivere canzoni e vado avanti fino al mattino. Diventare papà mi ha cambiato
sicuramente la vita, dal punto di vista musicale percepisco un pericolo nei
testi di alcuni generi seguiti dai ragazzi. Sesso, droga, potere, soldi sono
concetti che proposti a giovani adolescenti e spesso anche bambini possono
creare problematiche serie, anche l’Hard Rock trattava queste tematiche nel
passato ma venivano veicolate in modo differente e non ai bambini, si
ascoltavano i dischi e si ascoltavano in radio ma non tutti i brani che erano
soggetti ad una censura. Ho scritto una canzone che tratta di questo problema"
Quali caratteristiche ha il genere musicale "Flurry Rock" di
cui sei inventore?
"Mi è stata attribuita la paternità di questo genere da un
critico musicale d’oltre oceano che ha definito il mio rock come un turbine"
prosegue
spiegandomi che:
"il genere Flurry Rock è fatto di testi profondi, non si parla
di cose troppo leggere, c’è sempre un concetto di base nella canzone anche se
sembra leggera, i pezzi lenti si evolvono lentamente come il Rock melodico, i
pezzi veloci invece hanno una componente vocale che è proprio turbinante,
incalza tantissimo la voce quasi un modo di reppare però melodico, mentre il
Rap sappiamo è monotonico tanto che molti repper non hanno fatto scuole di
canto ma di dizione per sciogliere un pò la velocità del parlare. Una
particolarità del Flurry Rock è inerente la batteria che ha uno stile Metal o dell’Hard
Rock ma più Metal, una batteria molto cattiva che non è da sola, è sostenuta da
patterns ritmici tipici della musica da discoteca"
In definitiva dice Alexo:
"il Flurry Rock è una fusione di
tre generi diversi in cui il risultato strizza l’occhio al Rock più che agli
altri due generi per cui è stato definito un sottogenere del Rock"
Ho letto un articolo divertente di Mirko Zino su di te, ti
riconosci in quel profilo?
"Certamente mi riconosco in quel profilo perchè Mirko Zino è
il mio vero nome"
continua dicendo:
continua dicendo:
"Alexo Vitruviano è il nome d’arte che ho
scelto due anni fa, ed ha per me un significato profondo, Alexo deriva dalla
desinenza Greca del nome Alexander che significa colui che si prende cura dell’uomo,
ho tolto ander da andros uomo, ed ho messo la o di omnia latina, quindi Alexo
significa colui che si prende cura di tutto, a me piace prendermi cura delle
cose. Vitruviano invece deriva dagli studi di Vitruvio volti a dare una
spiegazione agli eventi, studi ripresi anche da Leonardo Da Vinci, l’ho scelto
perchè penso ci sia una spiegazione razionale delle cose che accadono quindi
Alexo Vitruviano è colui che si prende cura del tutto e cerca di vivere in
maniera razionale"
"La motivazione del cambio di nome è nata a seguito del mio lavoro di
direttore commerciale con una multinazionale Cinocoreana. Nella cultura
Cinocoreana è in uso cambiare il proprio nome di nascita in funzione di chi si
vuole diventare al momento che si diventa illuminati, io ho fatto la stessa
cosa , quando ho capito che la musica era fondamentale per la mia vita ho
cambiato il mio nome e sono diventato Alexo Vitruviano che nel giro di due anni
ha già fatto due dischi, ha fatto uscire un inedito ed un altro in prossima
uscita, sono diventato musical coach e producer musicale"
Cosa rappresenta la musica per te?
"La musica per me rappresenta quello che la poesia
rappresentava per la gente nel 1800. La musica è il mio modo di comunicare
delle verità e delle emozioni, attraverso un messaggio musicale io posso
arrivare al cuore e alla testa della gente"
Come nasce una tua canzone?
"Ho un rapporto viscerale con la musica, da quando mi
ricordo io ho sempre avuto ed ho sempre una musica in testa anche ora ed in
qualsiasi momento della giornata, a volte mi rendo conto che stò canticchiando
qualcosa che non esiste realmente, allora mi fermo e lo metto giù ed è nata una
canzone nuova"
Ho letto della tua collaborazione con Niccolò Bossini
chitarrista di Ligabue, come è stata questa esperienza?
"Esperienza fantastica, pensavo di trovarmi di fronte ad
una persona piena di se grazie alla sua decennale carriera con Ligabue, invece
è un musicista molto alla mano che mi ha dato molte informazioni, ci siamo
scambiati opinioni, è un vero professionista. Penso continuerà anche in futuro
la nostra collaborazione"
Parlami del brano "Forse non ti và" uscito il 21
Dicembre 2018
"Sono entrato in contatto con Niccolò Bossini tramite una
conoscenza comune che ci ha messo in contatto, lui mi ha proposto di
arrangiare qualcosa insieme e di fargli ascoltare quache pezzo del mio genere
Flurry Rock, ho accettato ma non avendo brani pronti ne ho scritti quattro,
l’ultimo scritto quasi per goliardia è stato scelto e ritenuto fantastico. Io
scrivo spesso brani goliardici come ad esempio "Orgoglio", "Forse non ti và" è nato pensando ad una persona ipotetica che a mezzanotte in pieno svolgimento
di un concerto non sopporta che la musica continui e urla e minaccia di
chiamare i carabinieri, questo è il personaggio con cui me la sono presa,"forse non ti và ma a noi piace cantare a squarcia gola fino a tardi, forse non
ti và ma intanto perdi tutto il sangue dalle dita che ti mordi" questo è parte
del testo poi ci sono accenni alla sindrome di Peter Pan di cui sono
pesantemente afflitto e non mi permette di crescere"
Ti piace sentirti utile e sei incline alla filantropia, parlami del progetto "Sindrome di dare"
"è una idea nata dal desiderio di avvicinarmi a questo mondo della disabilità e cercare un contatto umano attraverso la musica che può essere un linguaggio universale che ci avvicina tutti, il brano è scritto insieme a un gruppo di ragazze con disabilità cognitive e Sindrome di Down, un progetto particolare nel genere, direi quasi unico che mi ha dato grande emozione"
Hai artisti musicali che consideri punti di riferimento in
ambito Italiano e internazionale?
"Dal mio punto di vista esiste solo la musica Italiana degli
anni 60, l'unica che mi fa sognare, mi trasmette vibrazioni ed emozioni,
l'altra musica soprattutto quella di oggi non mi piace, pur ascoltandola e
apprezzandola non mi da le stesse emozioni, a meno che non si tratti del
classico Rock tipo Guns N' Roses che allora stiamo parlando di perle del
genere, per il resto più si và verso il moderno e più lo trovo banale, sono
sicuro che la musica che amo tornerà"
Cosa pensi dei Talent?
"Il peggio, i talent distruggono la musica creano un
grandissimo show del caraoke dove sono premiate le voci e non la creatività
degli artisti, non mi piace il mondo dei talent, dal mio punto di vista
rovinano la musica, la penso esattamente come Red Ronny il paladino della
musica che dice testualmente "i cantautori di oggi sono dei carbonari che
lavorano nell'underground e suonano principalmente per se stessi perchè il
panorama musicale di oggi non gli permette di emergere", nel mondo degli
indipendenti non tutto è di qualità ma c’è molto talento che penso emergerà,
io stesso sono in una comunity "Smartrise Music" di artisti e musicisti indipendenti che si
riuniscono per scambiarsi informazioni e sostenersi reciprocamente. Nel mondo
dei talent si istruisce la gente a giudicare l’artista e coloro che non hanno
una grande voce ma sono capaci di scrivere grandi pezzi non emergono,
attualmente nel panorama musicale geni come Gino Paoli, Mogol e Battisti,
Ligabue, Vasco Rossi non emergerebbero mai perchè non hanno una voce duttile,
forse emergerebbe un Vasco Rossi perchè è un personaggio ma gli altri no, nei
talent devi essere duttile, devi essere un personaggio, devi essere bello, ma
un cantautore che scrive le sue canzoni e le interpreta come può interpretare
quelle altrui? non è il suo ruolo che deve essere svolto dagli interpreti, ma
la musica non è fatta dagli interpreti la musica è fatta da chi la scrive e
invece questo businnes dei talent ha messo al primo posto l’interpretariato e
non il cantautorato, questo è assurdo ma spiegabile con un discorso economico
delle case discografiche che sostenendo e creando personaggi a cui far cantare
brani proposti dai loro autori incassano anche sulle edizioni musicali, se
spingessero verso il successo chi sa scrivere le canzoni i guadagni delle
edizioni musicali andrebbero al cantautore"
Che rapporto hai con i social?
"Sono indispensabili, dopo aver fatto un corso approfondito
di 4 mesi in Svizzera in social management e social marketing, ne ho scelto
uno, Instagram come mia piattaforma, ho iniziato a lavorare sul mio profilo
cinque mesi fa e ad oggi ci sono quasi 7000 persone che mi stanno seguendo in
maniera assidua e stanno aumentando con una media di 1000 al mese e questo mi
permette di avere ottime interazioni con il pubblico che mi chiede dove
acquistare i miei album e quindi posso dire che Instagram funziona"
Pensi che i social siano utili alla tua carriera ?
"Sono fondamentali, la carriera di un artista oggi si basa
sulla visibilità come anche nel passato, prima la visibilità era data dalla
radio, poi dalla TV oggi dai social"
Chi è un artista oggi?
"Artista oggi è chi è in grado di seguire qualsiasi
fase della sua carriera, non abbiamo più bisogno delle majors, di una
etichetta, di un producer, di un booking, possiamo fare tutto da soli, ovvio
che fare tutto diventa faticoso e dispersivo per cui qualcosa devi demandare,
decide l’artista cosa, ma deve sapere che può farlo anche da solo e deve essere
autonomamente in grado di giudicare l’operato della persona a cui ha demandato un ruolo, questo è l'identikit dell'artista
contemporaneo ed è il motivo per cui ho deciso di studiare produzione musicale"
Parlami del nuovo inedito uscito il 24 aprile 2020 "Fuori piove"
"Il brano è registrato su una frequenza di 432Hz invece di 440Hz, è una canzone emozionale, ho tolto le chitarre elettriche e ci sono rumori preregistrati che simulano una batteria ma non lo sono, c'è un piano monocorda che ha un suono particolare, è meno armonico di un pianoforte tradizionale ma esalta il tocco umano, ci sono archi di sottofondo e molti accordi in mi minore per creare un ambiente pseudo melanconico che si contrappone decisamente con il testo della canzone intriso di messaggi positivi, al pubblico il giudizio del brano".
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