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mercoledì 29 aprile 2020

Alexo Vitruviano cantautore, due vite in una

Alexo Vitruviano cantautore e artista con una personalità spiccata, decisa e in continua evoluzione come la sua sete di conoscere, direttore commerciale la sua seconda vita e la musica la sua prima identità, due vite in una. Questa l’intervista che mi ha rilasciato.


Quando è iniziata la tua passione per la musica?

"La passione per la musica si è manifestata in me fin da piccolissimo, i miei genitori dicono che amavo gli strumenti musicali"

continua a raccontarsi e dice:

"a undici anni mi hanno mandato a scuola di organo elettronico e dopo un anno ho iniziato a suonare in chiesa, questo mi ha permesso di imparare le annotazioni musicali. All’età di diciassette anni ho iniziato a suonare tastiere e in seguito chitarra in una Rock Band che proponeva cover dei Nirvana, Guns N’ Roses, Metallica, Litfiba, Ligabue."

Ho letto che sei diventato papà, quanto ti ha cambiato la vita e il tuo pensare?

"Sono padre di due gemelli di tre anni e due gemelle di sette anni, di cui mi occupo quasi a tempo pieno fino alle dieci di sera poi inizio a scrivere canzoni e vado avanti fino al mattino. Diventare papà mi ha cambiato sicuramente la vita, dal punto di vista musicale percepisco un pericolo nei testi di alcuni generi seguiti dai ragazzi. Sesso, droga, potere, soldi sono concetti che proposti a giovani adolescenti e spesso anche bambini possono creare problematiche serie, anche l’Hard Rock trattava queste tematiche nel passato ma venivano veicolate in modo differente e non ai bambini, si ascoltavano i dischi e si ascoltavano in radio ma non tutti i brani che erano soggetti ad una censura. Ho scritto una canzone che tratta di questo problema"

Quali caratteristiche ha il genere musicale "Flurry Rock" di cui sei inventore?

"Mi è stata attribuita la paternità di questo genere da un critico musicale d’oltre oceano che ha definito il mio rock come un turbine"

prosegue spiegandomi che:

"il genere Flurry Rock è fatto di testi profondi, non si parla di cose troppo leggere, c’è sempre un concetto di base nella canzone anche se sembra leggera, i pezzi lenti si evolvono lentamente come il Rock melodico, i pezzi veloci invece hanno una componente vocale che è proprio turbinante, incalza tantissimo la voce quasi un modo di reppare però melodico, mentre il Rap sappiamo è monotonico tanto che molti repper non hanno fatto scuole di canto ma di dizione per sciogliere un pò la velocità del parlare. Una particolarità del Flurry Rock è inerente la batteria che ha uno stile Metal o dell’Hard Rock ma più Metal, una batteria molto cattiva che non è da sola, è sostenuta da patterns ritmici tipici della musica da discoteca"

In definitiva dice Alexo: 

"il Flurry Rock è una fusione di tre generi diversi in cui il risultato strizza l’occhio al Rock più che agli altri due generi per cui è stato definito un sottogenere del Rock"

Ho letto un articolo divertente di Mirko Zino su di te, ti riconosci in quel profilo?

"Certamente mi riconosco in quel profilo perchè Mirko Zino è il mio vero nome"

 continua dicendo: 

"Alexo Vitruviano è il nome d’arte che ho scelto due anni fa, ed ha per me un significato profondo, Alexo deriva dalla desinenza Greca del nome Alexander che significa colui che si prende cura dell’uomo, ho tolto ander da andros uomo, ed ho messo la o di omnia latina, quindi Alexo significa colui che si prende cura di tutto, a me piace prendermi cura delle cose. Vitruviano invece deriva dagli studi di Vitruvio volti a dare una spiegazione agli eventi, studi ripresi anche da Leonardo Da Vinci, l’ho scelto perchè penso ci sia una spiegazione razionale delle cose che accadono quindi Alexo Vitruviano è colui che si prende cura del tutto e cerca di vivere in maniera razionale"


Continua il suo racconto di se inerente la scelta di un nome d’arte;

"La motivazione del cambio di nome è nata a seguito del mio lavoro di direttore commerciale con una multinazionale Cinocoreana. Nella cultura Cinocoreana è in uso cambiare il proprio nome di nascita in funzione di chi si vuole diventare al momento che si diventa illuminati, io ho fatto la stessa cosa , quando ho capito che la musica era fondamentale per la mia vita ho cambiato il mio nome e sono diventato Alexo Vitruviano che nel giro di due anni ha già fatto due dischi, ha fatto uscire un inedito ed un altro in prossima uscita, sono diventato musical coach e producer musicale"

Cosa rappresenta la musica per te?

"La musica per me rappresenta quello che la poesia rappresentava per la gente nel 1800. La musica è il mio modo di comunicare delle verità e delle emozioni, attraverso un messaggio musicale io posso arrivare al cuore e alla testa della gente"

Come nasce una tua canzone?

"Ho un rapporto viscerale con la musica, da quando mi ricordo io ho sempre avuto ed ho sempre una musica in testa anche ora ed in qualsiasi momento della giornata, a volte mi rendo conto che stò canticchiando qualcosa che non esiste realmente, allora mi fermo e lo metto giù ed è nata una canzone nuova"

Ho letto della tua collaborazione con Niccolò Bossini chitarrista di Ligabue, come è stata questa esperienza?

"Esperienza fantastica, pensavo di trovarmi di fronte ad una persona piena di se grazie alla sua decennale carriera con Ligabue, invece è un musicista molto alla mano che mi ha dato molte informazioni, ci siamo scambiati opinioni, è un vero professionista. Penso continuerà anche in futuro la nostra collaborazione"

Parlami del brano "Forse non ti và" uscito il 21 Dicembre 2018

"Sono entrato in contatto con Niccolò Bossini tramite una conoscenza comune che ci ha messo in contatto, lui mi ha proposto di arrangiare qualcosa insieme e di fargli ascoltare quache pezzo del mio genere Flurry Rock, ho accettato ma non avendo brani pronti ne ho scritti quattro, l’ultimo scritto quasi per goliardia è stato scelto e ritenuto fantastico. Io scrivo spesso brani goliardici come ad esempio "Orgoglio", "Forse non ti và" è nato pensando ad una persona ipotetica che a mezzanotte in pieno svolgimento di un concerto non sopporta che la musica continui e urla e minaccia di chiamare i carabinieri, questo è il personaggio con cui me la sono presa,"forse non ti và ma a noi piace cantare a squarcia gola fino a tardi, forse non ti và ma intanto perdi tutto il sangue dalle dita che ti mordi" questo è parte del testo poi ci sono accenni alla sindrome di Peter Pan di cui sono pesantemente afflitto e non mi permette di crescere"

Ti piace sentirti utile e sei incline alla filantropia, parlami del progetto "Sindrome di dare"

"è una idea nata dal desiderio di avvicinarmi a questo mondo della disabilità e cercare un contatto umano attraverso la musica che può essere un linguaggio universale che ci avvicina tutti, il brano è scritto insieme a un gruppo di ragazze con disabilità cognitive e Sindrome di Down, un progetto particolare nel genere, direi quasi unico che mi ha dato grande emozione"


 Hai artisti musicali che consideri punti di riferimento in ambito Italiano e internazionale?

"Dal mio punto di vista esiste solo la musica Italiana degli anni 60, l'unica che mi fa sognare, mi trasmette vibrazioni ed emozioni, l'altra musica soprattutto quella di oggi non mi piace, pur ascoltandola e apprezzandola non mi da le stesse emozioni, a meno che non si tratti del classico Rock tipo Guns N' Roses che allora stiamo parlando di perle del genere, per il resto più si và verso il moderno e più lo trovo banale, sono sicuro che la musica che amo tornerà"

Cosa pensi dei Talent?

"Il peggio, i talent distruggono la musica creano un grandissimo show del caraoke dove sono premiate le voci e non la creatività degli artisti, non mi piace il mondo dei talent, dal mio punto di vista rovinano la musica, la penso esattamente come Red Ronny il paladino della musica che dice testualmente "i cantautori di oggi sono dei carbonari che lavorano nell'underground e suonano principalmente per se stessi perchè il panorama musicale di oggi non gli permette di emergere", nel mondo degli indipendenti non tutto è di qualità ma c’è molto talento che penso emergerà, io stesso sono in una comunity "Smartrise Music" di artisti e musicisti indipendenti che si riuniscono per scambiarsi informazioni e sostenersi reciprocamente. Nel mondo dei talent si istruisce la gente a giudicare l’artista e coloro che non hanno una grande voce ma sono capaci di scrivere grandi pezzi non emergono, attualmente nel panorama musicale geni come Gino Paoli, Mogol e Battisti, Ligabue, Vasco Rossi non emergerebbero mai perchè non hanno una voce duttile, forse emergerebbe un Vasco Rossi perchè è un personaggio ma gli altri no, nei talent devi essere duttile, devi essere un personaggio, devi essere bello, ma un cantautore che scrive le sue canzoni e le interpreta come può interpretare quelle altrui? non è il suo ruolo che deve essere svolto dagli interpreti, ma la musica non è fatta dagli interpreti la musica è fatta da chi la scrive e invece questo businnes dei talent ha messo al primo posto l’interpretariato e non il cantautorato, questo è assurdo ma spiegabile con un discorso economico delle case discografiche che sostenendo e creando personaggi a cui far cantare brani proposti dai loro autori incassano anche sulle edizioni musicali, se spingessero verso il successo chi sa scrivere le canzoni i guadagni delle edizioni musicali andrebbero al cantautore"

Che rapporto hai con i social?

"Sono indispensabili, dopo aver fatto un corso approfondito di 4 mesi in Svizzera in social management e social marketing, ne ho scelto uno, Instagram come mia piattaforma, ho iniziato a lavorare sul mio profilo cinque mesi fa e ad oggi ci sono quasi 7000 persone che mi stanno seguendo in maniera assidua e stanno aumentando con una media di 1000 al mese e questo mi permette di avere ottime interazioni con il pubblico che mi chiede dove acquistare i miei album e quindi posso dire che Instagram funziona"

Pensi che i social siano utili alla tua carriera ?

"Sono fondamentali, la carriera di un artista oggi si basa sulla visibilità come anche nel passato, prima la visibilità era data dalla radio, poi dalla TV oggi dai social"

Chi è un artista oggi?

"Artista oggi è chi è in grado di seguire qualsiasi fase della sua carriera, non abbiamo più bisogno delle majors, di una etichetta, di un producer, di un booking, possiamo fare tutto da soli, ovvio che fare tutto diventa faticoso e dispersivo per cui qualcosa devi demandare, decide l’artista cosa, ma deve sapere che può farlo anche da solo e deve essere autonomamente in grado di giudicare l’operato della persona a cui ha demandato un ruolo, questo è l'identikit dell'artista contemporaneo ed è il motivo per cui ho deciso di studiare produzione musicale"


Parlami del nuovo inedito uscito il 24 aprile 2020 "Fuori piove"

"Il brano è registrato su una frequenza di 432Hz invece di 440Hz, è una canzone emozionale, ho tolto le chitarre elettriche e ci sono rumori preregistrati che simulano una batteria ma non lo sono, c'è un piano monocorda che ha un suono particolare, è meno armonico di un pianoforte tradizionale ma esalta il tocco umano, ci sono archi di sottofondo e molti accordi in mi minore per creare un ambiente pseudo melanconico che si contrappone decisamente con il testo della canzone intriso di messaggi positivi, al pubblico il giudizio del brano".

Segui sui social Alexo Vitruviano:

https://insta-stalker.com/profile/alexovitruviano_official/

https://open.spotify.com/artist/52zk9eE143iaJe6Q25eox8

https://twitter.com/alexovitruviano


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