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lunedì 16 dicembre 2019

Ecovillaggi fra ideologia e realtà

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Vi ho parlato in un precedente articolo di Permacultura un ampia metodologia che permette di progettare sistemi antropizzati seguendo principi etici, biologici ed eco sostenibili, quindi creare Ecovillaggi.
Chi abita questi luoghi accetta uno stile di vita alternativo a quello socio economico diffuso. I modelli di vita condivisi sono basati su energie rinnovabili, soluzioni progettuali che mirano a zero impatto ambientale, alimentazione ottenuta da varie forme di agricoltura biologica, gli insediamenti dove il territorio è già urbanizzato prevedono il riuso di antichi casali o borghi ristrutturati con tecniche di bio architettura  e materiali di bio edilizia, nei nuovi insediamenti si usano tecniche di costruzione innovative come ad esempio il lamellare di legno coibentato.



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Gli ecovillaggi nel mondo sono migliaia di cui circa 2000 in America dove il 90% si trova negli Usa.
In Italia sono distribuiti in varie regioni, precisamente in Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Umbria, Puglia, Calabria e Sicilia.
Vi elenco i Villaggi per ogni regione.
Piemonte: Comune di Olat, Cooperativa di Bordo, Federazione di comunità di Damanhur, Villaggio Verde.
Liguria: Torri Superiori.
Emilia Romagna: Ecovillaggio Lumen, Villaggio ecologico Granara, Ecovillaggio Tempo di vivere.
Veneto: Co-Housing Rio Selva.
Toscana: Associazione Rays, Ecovillaggio di Upacchi, La comune di Bagnaia, Il popolo degli Elfi, Podere Noceto.
Marche: La città della luce, Progetto Sole-Mare-Terra.
Umbria: Utopiaggia, Il Vignale.
Puglia: Comune di Urupia, Giardino della gioia.
Calabria: Arcipelago Sagarote.
Sicilia: Eco-House, Bagol'Area.
Tutti gli ecovillaggi sono gestiti da comunità locali o internazionali e associazioni i cui principi ho elencato, hanno iniziato a nascere e svilupparsi negli anni settanta fino ai giorni nostri. Trovate un elenco dettagliato delle singole comunità quì.



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Quasi tutte le comunità prevedono ospitabilitá anche in cambio di lavoro. Gli ecovillaggi sono solitamente piccole comunità di poche famiglie che spesso condividono beni e servizi sempre improntati all' auto produzione alimentare, energetica ed eco sostenibile, quasi in tutti i villaggi viene effettuata la fitodepurazione delle acque.
Condividere beni e servizi significa poter risparmiare sull'acquisto di macchinari ad esempio agricoli che possono essere condivisi dalle comunità e per servizi si possono condividere i mezzi di trasporto  anche mediante car pooling. Auto produzione energetica attraverso energie rinnovabili come solare, eolico, fermentazione liquami zootecnici.
Importante negli ecovillaggi che il progetto di qualsiasi sistema sia circolare, nasce si sviluppa e si rigenera in altro alla sua fine.

domenica 8 dicembre 2019

Permacultura, metodo per progettare Ecovillaggi


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Cercando notizie sugli ecovillaggi sono rimasta attratta dalla parola permacultura e mi si è aperto un modo interessantissimo di concepire la progettazione, essendo i miei studi improntati all'architettura ed essendomi specializzata in "Progettazione giardini e spazi verdi" l'argomento mi ha affascinato particolarmente, per cui ho deciso di farvelo conoscere.
La Permacultura è un insieme di pratiche progettuali che servono a creare e gestire paesaggi antropizzati soddisfacendo i bisogni della popolazione che sono il cibo, le fibre, l'energia, queste pratiche devono essere resilienti, ricche e stabili come gli ecosistemi naturali dalla cui osservazione sono ispirate.
Il concetto di Permacultura è stato sviluppato negli anni settanta da Bill Mollison e David Holmgren attingendo conoscenze da vari settori come l'Architettura, la Biologia, la Selvicoltura, l'Agricoltura e Zootecnia. Il metodo creato prevede una integrazione fra tutte le componenti di un insediamento antropico.



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La Permacultura ha molte tecniche che differiscono a livello progettuale in relazione agli ambienti ed aree su cui si deve intervenire, ma tutte hanno in comune dei punti etici che sono:
Cura della Terra. 
Dobbiamo dare valore e rispettare i sistemi naturali senza danneggiarli e ripristinare gli equilibri ambientali. Importante ridurre i consumi propri.
Cura degli esseri umani.
Fondamentale assicurare cibo, abitazione, istruzione, lavoro soddisfacente, rapporti sociali. Abolizione di pratiche distruttive su larga scala.
Condivisione delle risorse in eccesso in modo equo con tutti, limitando i consumi personali.
David Holmgren fissa in 12 punti i principi base della Permacultura che sono :

1-  Osserva e interagisci.
Osserva la natura, il paesaggio e i processi che lo trasformano per imparare a ottimizzare l'efficienza degli interventi umani, minimizzando l'uso di fonti non rinnovabili e la tecnologia.
2- Raccogli e conserva l'energia.
Raccogliere e conservare l'energia è alla base della vita sulla terra . Energia è tutto ciò che può essere immagazzinato e conservato in buono stato necessario alla sopravvivenza di una comunità o di una cultura. Es. semi, alberi, cibo.
3- Assicurati un raccolto.
Garantire che ogni progetto porti un utile ricompensa.
4- Applica l'autoregolamentazione e accetta i feedback.
Evita di commettere errori che altri devono riparare per ristabilire l'equilibrio. Riconosci e accetta il riscontro fornito dalla comunità e dalla natura.
5- Usa e valorizza risorse e servizi rinnovabili.
Gestire risorse rinnovabili e rigenerabili senza apporto esterno che garantiscono una continua resa. Valorizza i servizi rinnovabili apportati da piante, animali, suolo e acqua non consumandoli nel processo di utilizzo.
6- Non produrre rifiuti.
I sistemi progettati non devono produrre niente che non sia riutilizzabile o utile ad un altro sistema. 
7- Progetta dal sistema al dettaglio.
Importante la visione d'insieme prima di arrivare al dettaglio. Osserva i sistemi naturali e impara da essi.
8- Integra invece di separare.
Ogni elemento del sistema si deve integrare con altri elementi per autosostenersi a vicenda.
9- Piccolo e lento è più bello.
Meglio piccoli sistemi perchè più facili da mantenere, utilizzano meglio le risorse e producono in modo sostenibile. Questo non avviene nei grandi sistemi più veloci ma che sprecano di più.
10- Usa e valorizza la diversità.
Valorizza la diversità animale e vegetale, perchè riduce i rischi derivanti dalle minacce e permette di beneficiare delle unicità dei diversi territori.
11- Usa e valorizza il margine.
Progetta nelle zone di confine fra due diversi sistemi per valorizzare e sfruttare al massimo le caratteristiche. Sono aree molto produttive grazie ai diversi sistemi che si incontrano. Es. Sistema dei canali argini "chinampa" usato in Messico e Thailandia.
12- Reagisci ai cambiamenti e usali in modo creativo.
Sfruttare i cambiamenti a proprio favore. Richiede grandi capacità di osservazione dei segni premonitori per intervenire tempestivamente.



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La Permacultura permette di progettare secondo una pianificazione energetica efficiente che si ottiene attraverso la suddivisione del paesaggio in zone concentriche a cui assegnare una destinazione d'uso umana decrescente allontanandosi dal centro di attività che è la casa in piccola scala e villaggio in grande scala.
Le zone individuate sono 5:
Zona 0.
Centro attività, casa o villaggio, deve soddisfare le necessità degli abitanti.
Zona 1.
Vicina al centro attività, molto controllata e utiizzata . es. orti, serre , officine , zona stendi bucato, aree per piccoli animali, legnaia, pochi grandi alberi per ombreggiare e piccoli alberi come Limoni.
Zona 2 Densamente coltivata e curata.
Terrazzamenti, siepi, graticci, specchi d'acqua. Grandi alberi ospitano sotto le loro chiome alberi da frutto e specie arboree.Specie vegetali e animali richiedono cura e osservazione. Acqua distribuita estesamente con impianti di irrigazione a goccia. Si possono prevedere Aree selezionate per ospitare animali da cortile oppure per pascolo di animali provenienti dalla zona 3.
Zona 3.
Alberi da frutto che non necessitano di potatura e pacciamatura. Aree estese per animali da produzione. Aree per colture principali. Sono previsti grandi alberi per barriere frangivento e per produzione foraggio.
Zona 4.
Area poco curata, semi selvaggia, adatta alla raccolta di frutti selvatici. Area adibita a forestazione e produzione legname pregiato. Ospita animali selvatici.
Zona 5.
Area stato naturale non interessata da attività umane ed utilizzata per osservare e imparare.



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La progettazione con il metodo della permacultura prevede anche la individuazione di settori evidenziati con diagrammi circolari a spicchi che si irradiano dal centro attività o casa e permettono di individuare le criticità e opportunità delle aree analizzate. I settori rappresentati sono:
Settori a rischio incendio
Venti freddi o dannosi
Venti caldi
Angoli d'incidenza del sole estivo e invernale
Luce riflessa dagli stagni
Aree soggette a inondazione.

Come potete avere intuito dalla descrizione il metodo della Permacultura è una metodologia complessa che prende origine dall'osservazione dei sistemi ambientali naturali e impara dalla natura dove il rifiuto non esiste e tutto ha un ciclo circolare nasce cresce muore e si trasforma in elementi utili ad altri sistemi vitali. Tale metodologia inizia ad essere considerata per la costruzione di Ecovillaggi in varie parti del mondo fra cui anche in Italia, ma di questo vi parlerò in un altro futuro articolo.