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domenica 10 novembre 2019

Alimentazione e eco sostenibilità

PH: Michela Vannucci
Bacche di Mirto

Nell’ampio argomento dell’eco sostenibilità un importanza fondamentale è rappresentata dal comparto alimentazione. Anche il cibo nei secoli è cambiato  e la produzione di conseguenza si è adeguata agli standard di mercato richiesto dalla società ma a mio avviso dalle multinazionali  che stanno monopolizzando il mercato globale. Cercando notizie su questa argomentazione ho trovato questa citazione tratta da un articolo su  OnePlanet Food “Un’alimentazione sostenibile prevede il consumo di cibo nutrizionalmente sano, con una bassa impronta in termini di uso di suolo e di risorse idriche impiegate, con basse emissioni di carbonio e azoto, attento alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, ricco di cibi locali e tradizionali, equo e accessibile per tutti.”

PH: Michela Vannucci
Sottobosco Toscano "colline Lucchesi"

Questa frase racchiude tutte le caratteristiche della dieta Mediterranea che molti studi scientifici hanno definito come salutare, sicuramente si fonda su cibi di grande valore nutrizionale e la biodiversità è la caratteristica essenziale, basti pensare alle moltissime ricette regionali e stagionali che l’Italia propone. L’industria agroalimentare globale va nella direzione opposta alla dieta mediterranea cercando di omologare le coltivazioni, milioni di monocolture che ovviamente hanno bisogno di molta acqua e molti fertilizzanti per crescere e i terreni sono sottoposti ad una coltivazione intensiva che con il tempo li rende aridi spingendo gli agricoltori a cercare nuove aree provenienti spesso dal disboscamento selvaggio. 

PH: Michela Vannucci
Esempio di Biodiversità

La dieta Mediterranea utilizza molte specie vegetali comprese quelle selvatiche e basandosi sulla stagionalità i suoli coltivati secondo metodologie biologiche hanno il tempo di riposare e rigenerarsi senza l’ausilio massivo di fertilizzanti azotati . Sono utilizzate farine con cereali anche tipici locali come ad esempio il mais otto file della Garfagnana macinato a pietra che conserva un alta percentuale di fibre. Utilizzando la dieta Mediterranea oltre a stare meglio ed avere una cucina con molti sapori  preserviamo il territorio e la biodiversità delle specie e degli ecosistemi, questo favorisce la resistenza ai parassiti delle coltivazioni e una maggiore resistenza ai cambiamenti climatici , la biodiversità è fondamentale per l’alimentazione e per il pianeta , le monocolture sono invece la rovina e ci espongono a molti rischi per la nostra salute derivanti dall’utilizzo di pesticidi, diserbanti e fertilizzanti che filtrando nel terreno contaminano anche le falde acquifere. Anche gli allevamenti massivi degli animali sono un pericolo per il pianeta per le grandi emissioni di liquami e utilizzo di antibiotici e ormoni , gli animali sono sottoposti ad una vita segregata e con poca possibilità di movimento con conseguente stress dell’animale che è più soggetto ad ammalarsi, le coltivazioni per produrre foraggi e mangimi richiedono ampi spazi ed elevate quantità di acqua ed i pascoli per questi allevamenti sono soggetti ad elevata usura del suolo e dopo pochi anni diventano dei deserti. 

PH: Michela Vannucci
Muschio

Anche in questo caso la dieta Mediterranea ci educa ad un utilizzo della carne molto più moderato utilizzando ricette con alla base ortaggi o legumi che sono una fonte proteica alternativa alla carne, comunque anche per chi non è vegetariano o vegano utilizzare carni di allevamenti rispettosi dell’animale e delle sue condizioni di vita,  che sono liberi di muoversi in natura mangiando su pascoli selvatici garantisce carni di qualità e suggerisco poca carne ma buona. Ovviamente i derivati degli animali che sono allevati non massivamente, danno origine a latte, uova e formaggi con proprietà nutrizionali ottimali e privi di tossine chimiche ed anche in questo caso l’Italia propone moltissimi prodotti IGP e DOP. I suoli coltivati biologicamente non distruggono le specie selvatiche molte delle quali sono ottime in cucina , esempio Ortica, Borragine, Erbi di campo, Cicerbite, insalatina di monte, bietoline selvatiche, tarassaco, asparagi, rosmarino, timo, menta e moltissime altre.  

PH: Michela Vannucci
Insalatina di monte

PH: Michela Vannucci
Erbi di campo

 La logica delle multinazionali segue solo il profitto e non rispetta il pianeta basti pensare che l’industria del bestiame ha disboscato il 70%  della foresta Amazonica per trasformarla in pascoli, le notizie sull’inquinamento da fertilizzanti delle falde acquifere sono ormai un dato di fatto incontrastabile.
Mangiare sostenibile è un obiettivo per l’Umanità raggiungibile, la cultura Italiana lo insegna da secoli, globalizzare va bene ma omologare no , importante conservare la biodiversità del pianeta per garantire sufficienti risorse alimentari a tutti .

Quinta puntata Passaparolaradio eco ascoltala cliccando quì

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