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sabato 26 ottobre 2019

Un mondo a #Plasticazero , progetto scolastico e possibili soluzioni

Immagine reperita dal web

Avete mai pensato a quanta plastica utiliziamo? Ho fatto una ricerca focalizzandomi sulle bottiglie in materiale plastico e sono rimasta sconcertata, ogni minuto ne vengono vendute un milione ed in una giornata le stime parlano di 1,3 miliardi di bottiglie in plastica usate, secondo fonti del WWF solo nel Mediterraneo  33mila bottiglie di plastica al minuto. Sono numeri pazzeschi che dovrebbero far riflettere i consumatori e i produttori inducendoli a cambiare sistema produttivo.

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La scuola potrebbe fare molto per formare le nuove generazioni ed è per iniziativa di Maria Vittoria Cangialosi insegnante nell’Istituto Comprensivo Centro Storico Pestalozzi di Firenze che nasce il progetto  “Scuola e Città Plastic Free” nell’anno scolastico 2018-2019  e sulla scia della children revolution iniziata da Greta Thunberg prende vita  il movimento Plastic Free che coinvolge le scuole. Gli alunni dopo un percorso didattico riguardante gli effetti dei rifiuti in plastica sugli animali marini e sulla salute umana si sono occupati di informare i loro compagni sulle argomentazioni trattate informando anche su come cambiare gli stili di vita e Maria Vittoria Cangialosi  ha coinvolto nel progetto il corpo docente e scolastico, Greenpeace, il WWF, il Comune di Firenze, gli attori, i videomaker e i giornalisti.


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Il progetto ha seguito diverse fasi e azioni in cui gli alunni sono diventati protagonisti del loro stesso apprendimento e divulgatori di quanto appreso con i loro coetanei portandoli a decidere di abbandonare la plastica monouso per convertirsi alle borracce e ai contenitori riutilizzabili per merende sfuse;

Gli altri punti del progetto sono stati:

Una lettera  inviata al Sindaco di Firenze;
Partecipazione degli alunni alla tavola rotonda con l’Assessora all’Ambiente, la Vicaria e la Fiduciaria durante la quale hanno discusso le Proposte di “Scuola e Città Plastic Free”;
Creazione prodotti artigianali e digitali a tema Plastica Zero;
Un appello rivolto ai manager e alle multinazionali presenti al Festival dell’Economia Civile;
A scuola è stata organizzata e gestita una raccolta differenziata;
Creazione del video di sensibilizzazione;
Diffusione mediatica del progetto.
I risultati ci sono stati:
La scuola è diventata Plastic Free;
Il Sindaco di Firenze ha dichiarato che emetterà al più presto un’ordinanza Plastic Free;
Il video ha vinto il primo premio al Festival Sociale Internazionale Artelesia 2019 nella sezione School&University;
Il progetto è stato selezionato dal MIUR tra i progetti Nazionali di rilevanza Educativa;
Gli alunni hanno spinto le loro famiglie a non usare la plastica monouso.



Personalmente ringrazio l’insegnante Maria Vittoria Cangialosi  per il progetto e l’impegno , molti insegnanti dovrebbero prendere esempio da lei e mi auguro che mia figlia abbia insegnanti di questo livello professionale e umano.
Potete sostenere questo movimento plastic zero seguendo la pagina social Instagram  @NoMorePlasticPlease

Vorrei esporre alcune mie considerazioni riguardanti la produzione, ricordo da piccola mio padre che riportava i vuoti delle bottiglie in vetro nei punti vendita, perché non dovremmo tornare a questo sistema chiamato “vuoto a rendere”? L’industria delle acque minerali ma anche delle bevande dovrebbero seriamente prendere in considerazione questa tipologia di imbottigliamento che risolverebbe in parte il problema dei rifiuti in plastica, personalmente faccio la raccolta differenziata ma il volume di plastica raggiunto è esasperante anche se raccolto correttamente mentre penso alla comodità e anche al risparmio che ci sarebbe nel riportare i vuoti al punto vendita con meno spreco anche di materie prime. Fino a qualche anno fa sembrava impossibile portarsi la borsa della spesa ma molti consumatori me inclusa hanno cambiato in pochi anni il loro comportamento. Vorrei anche segnalare la possibilità di riusare i contenitori in plastica dei detersivi attraverso la distribuzione alla spina che alcuni negozi e supermercati Coop propongono. Le aziende produttrici di detergenti per la casa, detergenti per igiene della persona potrebbero riorganizzare i loro sistemi di distribuzione optando per il metodo alla spina dove il contenitore acquistato la prima volta avrebbe una lunga vita prima di andare allo smaltimento mediante riciclo. Cambiare e scegliere si può come Coop che ha deciso di non vendere più 
prodotti in plastica usa e getta.

Come cittadini possiamo chiedere alle multinazionali di sostituire i loro imballaggi abbandonando la plastica, per questo potete firmate la petizione di Greenpeace per spingere le aziende a cambiare.

Immagine reperita nel web

Vorrei concludere parlando del riciclo artistico della plastica.  Sapevate che bottiglie di plastica raccolte dall’ambiente possono dare origine a gioielli e accessori anche per l’alta moda?


Alter Equo produce Gioielli, complementi d'arredo, accessori mamma e bambino, utilizzando plastica PET  raccolta dall’ambiente e igienizzata per poi divenire un materiale pregiato per la creazione di gioielli dal  design particolare che unisce la duttilità del materiale plastico alla preziosità e bellezza delle pietre dure e luminosità delle perle di fiume, il sito di Alter Equo ospita anche altri partner il cui comune denominatore è ECO DESIGN per creare uno stile unico e sostenibile, acquistare diventa per il cliente un modo di scegliere consapevolmente.  Eleonora e Laura amano uno stile di vita eco sostenibile e si impegnano attivamente con campagne di pulizia del quartiere e con corsi di riutilizzo anche di giocattoli volti a sviluppare la creatività e manualità infantile  e creare centri di agglomerazione dove si stabiliscono legami fra persone, ogni oggetto anche se rotto può essere rielaborato per avere una nuova vita e utilità e non finire in discarica. Tutta la loro passione si traduce in un Made in Italy green e d’eccellenza.


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