
Avete mai pensato a quanta plastica utiliziamo? Ho fatto una
ricerca focalizzandomi sulle bottiglie in materiale plastico e sono rimasta
sconcertata, ogni minuto ne vengono vendute un milione ed in una giornata le stime parlano di 1,3 miliardi di bottiglie in plastica
usate, secondo fonti del WWF solo
nel Mediterraneo 33mila bottiglie di plastica al minuto. Sono numeri pazzeschi che
dovrebbero far riflettere i consumatori e i produttori inducendoli a cambiare
sistema produttivo.
La scuola potrebbe fare molto per formare le nuove
generazioni ed è per iniziativa di Maria
Vittoria Cangialosi insegnante
nell’Istituto Comprensivo Centro Storico Pestalozzi di Firenze che nasce il
progetto “Scuola e Città Plastic Free”
nell’anno scolastico 2018-2019 e sulla
scia della children revolution iniziata da Greta Thunberg prende vita il movimento Plastic Free che coinvolge le
scuole. Gli alunni dopo un percorso didattico riguardante gli effetti dei
rifiuti in plastica sugli animali marini e sulla salute umana si sono occupati
di informare i loro compagni sulle argomentazioni trattate informando anche su
come cambiare gli stili di vita e Maria Vittoria Cangialosi ha coinvolto nel progetto il corpo docente e
scolastico, Greenpeace, il WWF, il Comune di Firenze, gli attori, i videomaker
e i giornalisti.
Il progetto ha seguito diverse fasi e azioni in cui gli
alunni sono diventati protagonisti del loro stesso apprendimento e divulgatori
di quanto appreso con i loro coetanei portandoli a decidere di abbandonare la plastica monouso per convertirsi alle
borracce e ai contenitori riutilizzabili per merende sfuse;
Gli altri punti del progetto sono stati:
Una lettera inviata al Sindaco di Firenze;
Partecipazione degli
alunni alla tavola rotonda con l’Assessora all’Ambiente, la Vicaria e la Fiduciaria
durante la quale hanno discusso le Proposte di “Scuola e Città Plastic Free”;
Creazione prodotti
artigianali e digitali a tema Plastica Zero;
Un appello rivolto ai
manager e alle multinazionali presenti al Festival dell’Economia Civile;
A scuola è stata
organizzata e gestita una raccolta differenziata;
Creazione del video
di sensibilizzazione;
Diffusione mediatica
del progetto.
I risultati ci sono stati:
La scuola è diventata
Plastic Free;
Il Sindaco di Firenze
ha dichiarato che emetterà al più presto un’ordinanza Plastic Free;
Il video ha vinto il
primo premio al Festival Sociale Internazionale Artelesia 2019 nella sezione
School&University;
Il progetto è stato
selezionato dal MIUR tra i progetti Nazionali di rilevanza Educativa;
Gli alunni hanno spinto
le loro famiglie a non usare la plastica monouso.
Personalmente
ringrazio l’insegnante Maria Vittoria Cangialosi per il progetto e l’impegno , molti
insegnanti dovrebbero prendere esempio da lei e mi auguro che mia figlia abbia
insegnanti di questo livello professionale e umano.
Potete sostenere
questo movimento plastic zero seguendo la pagina social Instagram @NoMorePlasticPlease
Vorrei esporre alcune mie considerazioni riguardanti la
produzione, ricordo da piccola mio padre che riportava i vuoti delle bottiglie
in vetro nei punti vendita, perché non dovremmo tornare a questo sistema
chiamato “vuoto a rendere”? L’industria delle acque minerali ma anche delle
bevande dovrebbero seriamente prendere in considerazione questa tipologia di
imbottigliamento che risolverebbe in parte il problema dei rifiuti in plastica,
personalmente faccio la raccolta differenziata ma il volume di plastica
raggiunto è esasperante anche se raccolto correttamente mentre penso alla
comodità e anche al risparmio che ci sarebbe nel riportare i vuoti al punto
vendita con meno spreco anche di materie prime. Fino a qualche anno fa sembrava
impossibile portarsi la borsa della spesa ma molti consumatori me inclusa hanno
cambiato in pochi anni il loro comportamento. Vorrei anche segnalare la
possibilità di riusare i contenitori in plastica dei detersivi attraverso la
distribuzione alla spina che alcuni negozi e supermercati Coop propongono. Le
aziende produttrici di detergenti per la casa, detergenti per igiene della
persona potrebbero riorganizzare i loro sistemi di distribuzione optando per il
metodo alla spina dove il contenitore acquistato la prima volta avrebbe una
lunga vita prima di andare allo smaltimento mediante riciclo. Cambiare e scegliere si può come Coop che ha deciso di non vendere più
prodotti in plastica usa e getta.
Come cittadini possiamo chiedere alle multinazionali di sostituire i loro imballaggi abbandonando la plastica, per questo potete firmate la petizione di Greenpeace per spingere le aziende a cambiare.
prodotti in plastica usa e getta.
Come cittadini possiamo chiedere alle multinazionali di sostituire i loro imballaggi abbandonando la plastica, per questo potete firmate la petizione di Greenpeace per spingere le aziende a cambiare.
Vorrei concludere parlando del riciclo artistico della
plastica. Sapevate che bottiglie di
plastica raccolte dall’ambiente possono dare origine a gioielli e accessori
anche per l’alta moda?
Alter Equo produce Gioielli,
complementi d'arredo, accessori mamma e bambino, utilizzando plastica PET raccolta dall’ambiente e igienizzata per poi
divenire un materiale pregiato per la creazione di gioielli dal design particolare che unisce la duttilità
del materiale plastico alla preziosità e bellezza delle pietre dure e
luminosità delle perle di fiume, il sito di Alter Equo ospita anche altri
partner il cui comune denominatore è ECO DESIGN per creare uno stile unico e
sostenibile, acquistare diventa per il cliente un modo di scegliere
consapevolmente. Eleonora e Laura amano
uno stile di vita eco sostenibile e si impegnano attivamente con campagne di
pulizia del quartiere e con corsi di riutilizzo anche di giocattoli volti a
sviluppare la creatività e manualità infantile e creare centri di agglomerazione dove si
stabiliscono legami fra persone, ogni oggetto anche se rotto può essere
rielaborato per avere una nuova vita e utilità e non finire in discarica. Tutta
la loro passione si traduce in un Made in Italy green e d’eccellenza.