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giovedì 29 agosto 2019

INTERVISTA: Alessio Ivan cantautore una vita fra professione e musica


PH concesse da Alessio Ivan


Alessio Ivan è un nome d’arte?

"Non è un nome d'arte ma il mio vero nome, Ivan è il mio secondo nome."

Dove e quando sei nato?

"Sono nato ad Angera in provincia di Varese il 2 gennaio 1975."


Quando è iniziata la passione per la  musica?

"Il mio interesse per la musica è iniziato già in età preadolescenziale, a 13 anni già conducevo un programma radiofonico in una piccola emittente locale con un mio amico e a 17 anni abbiamo formato la prima band ed è iniziato tutto il mio percorso."

Che tipo di formazione artistico musicale hai fatto o stai facendo?

"Ho iniziato da bambino con le lezioni di chitarra e quando poi abbiamo formato una band io sono diventato chitarrista anche se la mia indole era già allora più rivolta verso il cantautorato. Da quando ho ripreso a fare musica sto dedicandomi al canto ed ho un vocal coach che mi segue da tre anni, ho sempre cantato ed ero abbastanza intonato, ma per fare dischi ed esibirmi in live è importante apprendere una tecnica." 

PH concesse da Alessio Ivan


Sei cantautore, chitarrista, hai formato diverse band musicali , poi ti sei fermato iniziando a fare l’attività di Consulente del lavoro , perché questa decisione di abbandonare la musica? Quanti anni sei stato inattivo musicalmente parlando prima di iniziare nuovamente il cammino?

Cosa o chi ti ha spinto a riprendere la carriera musicale?


"L'esigenza di scrivere brani è maturata subito a 17 anni e a 20 anni avevo già un repertorio di 30 inediti, questo mi aveva spinto a considerare la musica non come un hobby giovanile ma come un possibile lavoro da intraprendere con impegno. Ho smesso di fare musica perchè non ero riuscito ad entrare nel giusto giro per proporre i miei brani e quindi non potevo vivere di musica, per cui mi sono laureato in Scienze Politiche ed ho fatto praticantato e dopo l'esame di stato per iscrizione all'albo ho iniziato a lavorare come Consulente del lavoro che tutt'ora faccio. Il mio percorso professionale mi ha tenuto lontano dalla musica per circa 15 anni, ma la passione che c'è sempre stata è riaffiorata e mi ha spinto a ritentare ispirato anche dalla nascita di mia figlia Viola, e dalla facilità che ora c'è nel poter proporre i propri brani anche senza etichette discografiche e poterli far sentire a costi molto accessibili con i social media potendo anche utilizzare video su You Tube."

PH concesse da Alessio Ivan

Hai inciso un album “Viola” come il nome di tua figlia , quando sei diventato padre? La paternità si può dire che abbia arricchito la tua vita?Parlami dell’album “Viola”

"Sono diventato papà nel 2010 e mi ha cambiato la vita, sicuramente è stato un arricchimento emozionale, come ti ho accennato prima la nascita di mia figlia è stato un ulteriore incentivo che mi ha spinto a riprendere il percorso musicale e dare il suo nome al titolo del mio disco"Viola". Il produrre un mio disco è far conoscere a lei una mia parte artistica che altrimenti non sarebbe emersa, può rappresentare per lei un esempio di vita. Viola è anche un colore composto che nasce dalla fusione del rosso e del bleu, rosso della forza e dell'energia, il bleu della malinconia, quindi un colore che riassume le mie caratteristiche caratteriali."

PH concesse da Alessio Ivan



Hai partecipato arrivando in finale al  Varigotti Festival – premio nazionale per la canzone d’autore emergente, con il brano “Vienimi a salvare”. Questa esperienza cosa ti ha lasciato artisticamente ed emotivamente?

"Una esperienza che mi ha lasciato un ottimo ricordo, un concorso serio che mi ha stupito, un festival che è arrivato già quasi alla decima edizione puntando su giovani emergenti cantautori, mi ha dato coraggio perchè con il mio brano sono arrivato in finale e successivamente ho partecipato nuovamente arrivando alle semifinali. Grazie a questo festival ho deciso di continuare il mio percorso musicale."



“Freddissima anima” è un brano estratto dall’album “Viola” di cui hai realizzato il video . Parlami dei video?

"Freddissima anima " è il 4 brano con video che ho fatto ed è in preparazione il quinto video che uscirà penso a settembre "Questi miei limiti" è il titolo, video di cui mi sono occupato personalmente. Avrei pensato di realizzare un video per ogni brano dell'album per valorizzare ogni pezzo che per me ha un grande significato, forse non riuscirò a farli tutti e nove ma sei sono realizzabili, compatibilmente con il tempo che mi serve per lavorare al mio nuovo album."

Dove trai ispirazione per comporre i tuoi brani?

" L'ispirazione nasce da una melodia, da un testo, ma anche da situazioni reali che vivo quotidianamente, a volte ho bisogno di tranquillità per comporre mentre altre volte anche la rabbia può essere fonte di ispirazione. Il mio primo album era più introspettivo nasceva da sentimenti molto personali, mentre il nuovo album è un pò più "cattivo"analizza e si ispira più a temi politici e sociali. Mi guardo intorno e vedo ciò che non mi piace."

Ci sono artisti Italiani o Internazionali a cui ti ispiri con cui ti piacerebbe collaborare, duettare?

"Domanda difficile, i miei gusti sono ampi si va dal grande rock dei Gances roses, Metallica, U2, poi nel cantautorato italiano mi piace Franco Battiato uno che ascolto con grande attenzione, innovativo a cui cerco di ispirarmi ricercando arrangiamenti un pò speciali, non deve mancare l'elettronica, la chitarra fatta bene, devono essere particolari."

Cosa pensi dei talent? Parteciperesti? 

"Penso che i guai della musica italiana nascono anche da li, un tempo li guardavo, ma non ci parteciperei per una questione di età e non avrebbe senso, poi un cantautore non è valorizzato, si preferiscono cantanti interpreti a cui puoi far cantare tutto. Penso sia meglio crearsi un pubblico proprio facendosi ascoltare anche con i social."

PH concesse da Alessio Ivan

Cosa pensi dei social ? Quali utilizzi e perché. Sono realmente utili alla carriera di un’artista?

"I social sono utilissimi, il pubblico passa da li e ci devi essere, è un problema di tempi stare sempre sui social e se utilizzati bene sono indispensabili, una vetrina sul mondo. Personalmente sono su Facebook e instagram, ma utilizzo molto un gruppo Facebook che ho creato."

Progetti futuri?

"Sicuramente mi interessano esibizioni live, ho anche scritto un articolo sulla difficoltà che gli artisti hanno ad esibirsi e far ascoltare la propria musica."
Trovate articolo qui
" Vorrei cantare i miei brani anche se è difficile trovare locali che ti facciano esibire con il solo repertorio inedito. Sto pensando a delle serate acustiche chitarra e voce perchè è difficile trovare strumentisti che accettino di esibirsi su un repertorio di inediti."

Trovate Alessio Ivan sui suoi social :

Facebook gruppo




martedì 27 agosto 2019

INTERVISTA: Cristiano Turato una carriera fondata sull’esperienza



Cristiano sei un cantante e cantautore. Nasci il 7 maggio 1973 a Padova. Leggo che a soli 14 anni hai scritto il tuo primo brano e ad oggi sono quasi 200 i brani scritti, cosa ti ispira nel comporre? Come utilizzerai tutto questo materiale che hai creato?

“La mia ispirazione principale è data dalle varie esperienze che ho fatto, già a 14 anni ero un ragazzino estroverso e indipendente, all’epoca ero un grosso problema per i miei retaggi familiari e di paese, ero consapevole che volevo vivere tutte le realtà che mi circondavano, per cui frequentavo la piazza della Chiesa e gli amici del bar, ero aperto al mondo e volevo capire. Le esperienze e le emozioni che ne derivavano mi servivano per crescere e poter scrivere ed erano la mia fonte di ispirazione. Una esperienza che ricordo ancora con emozione quando mi trovavo a Rimini presso l’associazione Papa Giovanni
come volontario, ci occupavamo di togliere dalla strada le prostitute e persone con varie problematiche, ricordo che una sera parlai con una donna Nigeriana di nome Madaleine e il suo racconto è divenuto fonte di ispirazione per un mio testo. La mia voglia di scoprire e capire il mondo continua ad essere la mia fonte di ispirazione. Nei miei testi cerco sempre di esporre la verità di una situazione che ho vissuto anche se ovviamente una verità filtrata dalle mie emozioni. Il materiale prodotto in tanti anni è stato utilizzato in parte anche per
due dischi con i Nomadi, parlo dei brani “Ancora ci sei” “Tarassaco” “Apparenze”
“Addormentato ma non troppo” “Non c’è tempo da perdere” e altri che ora non ricordo.
Attualmente sto lavorando come autore all’estero e sono nate delle collaborazioni che sto portando ancora avanti, quindi è nata “Atlantide” dalla collaborazione con Thunder Label che continuerà anche in Italia.
In Italia mi dispiace dover dire che il futuro per un artista con esperienza ma anche alle prime armi è negato e questo vale anche per altri settori non musicali, siamo e sono costretto a guardare oltre i confini Nazionali per proporre le proprie professionalità.
Un vero peccato perché l’Italia ha delle enormi potenzialità, ovviamente a livello artistico, paesaggistico e culturale, ma anche a livello di capacità professionali.”

Leggo in una delle interviste rilasciate che hai studiato canto e chitarra, poi il pianoforte, il basso elettrico e ti interessa l’armonia. Ti sei dedicato alla computermusic e al mondo dei sintetizzatori analogici. L’incontro con Alberto Roveroni ti ha permesso di fare esperienza come assistente di studio e arrangiatore, cercando di carpire i segreti della registrazione Che formazione aristico musicale hai seguito, un percorso scolastico o da autodidatta?

“La mia formazione ha avuto un percorso sia scolastico che da autodidatta. Ho studiato per dieci anni in una accademia dove mi sono concentrato soprattutto sul canto, studiando canto Jazz, Pop, Rock e parallelamente ho approfondito da autodidatta facendo concerti e varie esperienze musicali. A Roma al Conservatorio di Santa Cecilia ho studiato Armonia e canto Armonico.”

Chiedo spiegazioni sul corso di Armonia e mi spiega che:

“Il corso mi ha permesso di capire come si sviluppa la musica all’interno di un repertorio che può essere di vario genere musicale e capire come nasce e si evolve una composizione, si può paragonare allo sviluppo di un tema in cui al posto delle parole ci sono le note e su quelle note che hanno una melodia si appoggiano degli accordi, gli accordi sono strutture di tre note o più che danno l’armonia e il senso della via compositiva, ogni genere musicale ha una propria via, lo sviluppo dell’armonia e del testo rendono riconoscibile ed unico un’artista.”



Quando hai deciso che la musica sarebbe stata il tuo lavoro, la tua vita?

“Dalla maggiore età ho iniziato a suonare molto nei locali e a fare esperienza in qualche studio di registrazione contemporaneamente lavoravo con mio padre come responsabile in un ufficio tecnico e la sera mi esibivo, per dieci anni ho fatto questo tipo di vita, poi nel 1998/99 ho deciso di dedicarmi solo alla musica ed ho aperto la mia partita IVA un po’ contro il parere di tutti, ma sentivo che era la decisione giusta per me.”

Parlami dei Madaleine

“Madeleine è nata come un testo che poi è stato musicato ed in seguito nel 2002/03 è divenuto un progetto acustico rock, eravamo un trio che aveva pianoforte, sintetizzatori ed io alla chitarra e voce e si faceva un repertorio di miei pezzi, raramente ho fatto pezzi altrui, anche a 16 anni ricordo un concerto del 31 Dicembre nel centro parrocchiale dove pur avendo pochi inediti li ho comunque proposti, in seguito a 18 anni nelle mie esibizioni nei pub veneti più della metà del repertorio erano miei brani inediti. Ci siamo rivisti recentemente con i componenti del gruppo esibendoci in un concerto in teatro ed è stata
una bella esperienza. I Madaleine hanno avuto uno sviluppo dal rock all’acustico
elettronico al rock elettronico e poi al pop elettronico. La mia influenza con i sintetizzatori è sempre rimasta, amo le sonorità elettroniche e dei connotati elettro si ritrovano anche nell’ultimo mio brano “Atlantide” anche se un po’ nascosti. Ho una simpatia che dura da almeno 10 anni per la musica elettronica e ascolto con piacere Peter Gabriel e Depeche mode, in Italia i Subsonica i vecchi Blu Vertigo, i Negrita questi ultimi visti in concerto recentemente con mio figlio Francesco.”



I Madaleine sono stati il tuo esordio?

“No, è stata una band che si è sviluppata nel tempo e dal 2006 al 2010 era formata da 4 componenti, abbiamo girato tutta l’Italia e siamo arrivati quasi a firmare un contratto molto importante ma poi alcuni avvenimenti non ci hanno permesso di poter continuare con questa formazione. Il 2011 è stato un anno nero, dopo tanta fatica è stata dura vedere svanire un’opportunità importante e alla fine del 2011 sono andato a fare un viaggio per capire come procedere nella mia vita. Poi mi hanno chiamato i Nomadi grazie ad un amico fonico, che seguiva i Madaleine e che aveva consegnato un nostro CD nelle mani del
chitarrista del gruppo, da lì sono arrivati i provini e dato che il cantante stava uscendo dalla band sono stato preso e nel 2012 è iniziata l’esperienza con loro in un mondo che non conoscevo.”

Raccontami de Ivideo

"Durante l’esperienza con i Nomadi, nel 2014 ho realizzato un disco di pop elettronic o daltitolo “Quando sogno sparisco" pubblicato come Ivideo, insieme al mio amico Alberto Roveroni produttore padovano che ora lavora e vive a Milano. Il disco a cui sono legatissimo è una specie di allenamento alla musica senza tenere conto degli standard musicali imposti dalle radio, ci siamo divertiti a suonare ciò che ci piaceva facendo pezzi anche di 6 minuti. Nello stesso periodo anche i Dick Dick stavano uscendo con due dischi uno di inediti e uno di successi e ci hanno affidato “Senza luce” su cui abbiamo costruito una specie di suite musicale di 8 minuti rispettando fedelmente il testo e la melodia, usando l’elettronica a nostro modo e utilizzando tutte le nostre esperienze, è stata una
grandissima soddisfazione.”

Riassumendo la tua carriera hai affrontato diversi generi musicali, con i Madeleine elettro-rock, poi nel 2014 con Alberto Roveroni hai realizzato il progetto popelettronico Ivideo, nel 2016 è uscito il disco “Quando sogno sparisco”, un concentrato di stili, quale il genere che più ti rappresenta o ti è affine? Vorresti sperimentare altri generi?

“Il Pop elettronico è un genere che amo. Come ti ho detto l’esperienza è ciò che mi spinge a scrivere, comporre e sperimentare è una parte importante, ad esempio nel brano “Senza luce” io utilizzo l’Ukulele strumento mai usato in precedenza e che ho imparato a suonare per la voglia di conoscere cose nuove.”




La famiglia è un tassello fondamentale della tua vita, essere un marito e un padre è un valore aggiunto per la tua carriera?

“La famiglia è il centro della mia vita, il nucleo, tutto ciò che è fuori dal centro può sgretolarsi ma quello che non cambia anzi si evolve in meglio è la famiglia, rappresenta la fonte della mia forza, il luogo dove parlo e discuto delle mie scelte e sono sempre condivise con Adriana mia moglie, ed è sempre stato così e sempre lo sarà. Ho due figli maschi uno di 4 anni Gabriel e uno di 11 anni Francesco che mi segue tutte le estati nei miei concerti, ci assomigliamo molto ed ha molti interessi per cui ha imparato a smontare tutta l’attrezzatura mia personale e anche quella del service. Ha deciso di fare Karate e il
percorso di pianoforte per il conservatorio oltre la scuola Media con ottimi risultati, due discipline adatte ad incanalare la grande energia che lo contraddistingue. Suo fratello Gabriel ha un carattere diverso è molto mentale un po’ ingegnere molto preciso.”

Ci sono artisti Italiani o Internazionali che ami ascoltare?

“Oltre a quelli citati precedentemente apprezzo Simone Cristicchi che è un grande autore, i cui testi fanno la differenza rispetto alle liriche moderne in onda nelle radio nazionali. I testi che leggo e sento diffondendo messaggi vuoti sdoganano una non cultura che entra poi nel linguaggio giovanile."

Il pop lirico Italiano ci rappresenta all’estero egregiamente, la musica Italiana di altri generi è esportabile?

“Certamente è esportabile, consiglio agli artisti di andare a cantare in Italiano nei paesi Europei e nel mondo, io lo faccio e con “Atlantide” ho potuto constatarlo”

L'incontro con Francesco Pisana e la Thunder Label ha segnato l’inizio di una carriera anche come produttore, insieme a loro e a Alberto Roveroni hai pubblicato il singolo “Atlantide” uscito il 7 Maggio 2019, sei anche arrangiatore della Warner Germany, un futuro ricco di nuove e promettenti esperienze , me ne vuoi parlare?

“Atlantide” è stata una specie di allenamento e di test per la Label che ha voluto ascoltare tutto ciò che ho fatto in questi anni. Il brano “Atlantide” è stato diffuso in molti paesi esteri, Europa e America riscuotendo molti successi, è disco d’oro fuori dall’Italia. Io e Alberto Roveroni siamo produttori effettivi del brano di cui io ho curato il testo le chitarre i sintetizzatori e Alberto la parte della batteria, drum maschine e qualche parte di sintetizzatore. Ci sarà un video clip che uscirà a settembre in Italia e sancirà un nuovo rapporto professionale di cui non posso parlare, ci saranno molte novità fra cui un tour invernale e molte idee nuove.”



Che opinione hai dei talent? Sono utili per la carriera?

“Sono utilissimi se affrontati nel modo corretto. Sarebbe necessario partecipare ai talent solo con l’obiettivo di fare esperienza l’unica che con il talento è in grado di creare un pensiero che si traduce in un linguaggio e molto altro. Solo la gavetta insegna come rapportarsi con il mondo musicale e il pubblico evitando di fare figuracce che possono anche distruggere la carriera appena iniziata. Il talento deve essere coltivato per evitare di riempirsi del vuoto assoluto che può annientare un artista quando si spengono i riflettori.”

Cosa pensi dei social?

“Si usano anche se sono scettico, social dovrebbe volere dire comunicare e conoscere, invece mi sono reso conto di essere in disaccordo su molte tesi esposte che insegnano un tipo di linguaggio a mio avviso non corretto che porta alla creazione di contenuti offensivi e scadenti. Vedremo in futuro come evolverà il mio rapporto con essi.”





giovedì 8 agosto 2019

INTERVISTA: Linda Edelhoff scultrice, l’amore universale è il mio messaggio al mondo



Linda sei Italotedesca nata a Iserlhon nel 1975. Dove vivi attualmente?


"Vivo tra Salerno e Milano, viaggio spesso per lavoro per cui non ho una sede fissa."


Quale è la tua parte Italiana?

"Mio padre è Italiano del Cilento"

Sei Laureata in Scultura all’Accademia di Belle Arti, dove hai svolto i tuoi studi?

"Mi sono laureata in scultura all'Accademia di belle Arti di Napoli."



In una tua affermazione dici : “Le bambine giocavano con le bambole, io giocavo con la terra”, ne deduco che già da piccola l’arte faceva parte di te, quando hai deciso che sarebbe stato anche il tuo lavoro?

"Si, è una mia affermazione, più che altro è una riflessione sulla mia formazione avvenuta in maniera istantanea in tenerissima età. Da bambina avevo tante passioni. Mi piaceva modellare, ricordo mia madre che mi comprò un kit di plastilina per giocare. Nel periodo estivo con gli amici giocavo nel giardino sotto casa, ecco lì io mi divertivo a pasticciare, realizzavo con il fango piccoli pupazzi di terra. Col tempo ho capito che questo gioco stava evolvendo in una professione. Ho investito su me stessa, acquistando tornio, forno e tutti gli strumenti necessari per il modellato, quasi 15 anni di sacrifici per mettere su un laboratorio e un Atelier dove allestisco quadri e sculture."


Trai ispirazione dall’amore in tutte le sue forme, hai scelto il rospo di una favola dei fratelli Grimm “Il Principe Ranocchio” per rappresentare questo sentimento, il Rospo è anche metafora di esclusione, senso di inadeguatezza e non accettazione di se stessi, ma è anche simbolo della fragilità umana e della  capacità di compassione dell’uomo verso il meno fortunato, una capacità che permette di scoprire la bellezza ovunque, nella versione Disneyana la Principessa bacia il Rospo che diviene un bellissimo Principe,  nelle tue opere il Rospo è simbolo anche del bacio massima espressione dell’amore universale. La tua fantasia creativa è stimolata solo dal mondo Fantasy o altre realtà alimentano la tua vena artistica?

"Si è proprio così, il Rospo potrebbe essere anche la metafora dell'inadeguatezza, spesso ci sentiamo rifiutati, proprio come il Principe Ranocchio; le motivazioni possono essere varie, forse perchè il nostro aspetto il nostro modo di porci non è gradito. Veniamo giudicati senza essere ascoltati, senza essere capiti e poi fraintesi. Nella versione originale della fiaba il maleficio del Rospo non viene sciolto da un bacio ma bensì dalle lacrime della Principessa. Non c'è nessun bacio, con la trasposizione da paese in paese il racconto viene arricchito e reso in Italia molto più romantico. Penso che la realtà e la fantasia siano due mondi paralleli, la fantasia è necessaria per colorare la nostra esistenza; è la poesia, l'allegria che tutto trasforma, mi sono ispirata alla fiaba dei Fratelli Grimm perchè nel racconto percepisco il senso della condivisione, il bisogno di non sentirsi soli e abbandonati. L'amore universale è la forza che ci sostiene quando la vita ci è avversa, amore e dolore."




Realizzi sculture in cui sovrapponi e assembli altri materiali quali: tessuti, resine, metallo e cemento. Come nasce l’esigenza di utilizzare questi materiali? 

"I materiali che utilizzo sono indispensabili per completare le mie sculture, Mi piace molto sperimentare."


La terra cotta bianca è il tuo materiale preferito?

"Uso argilla bianca perchè mi permette di vedere meglio quello che modello."


Hai mai pensato all’utilizzo di materiali di riciclo per le tue opere?

"Non so se posso parlare chiaramente di "riciclo" spesso utilizzo abiti personali ancora integri, praticamente li prelevo direttamente dal mio armadio."

Sei insegnate di discipline plastiche. Dove insegni ? Chi sono i tuoi allievi? 

"Esercito la mia professione di insegnante in Basilicata a Potenza presso il Liceo Statale "Walter Gropius", Liceo Artistico/Coreutico/Musicale. Una delle migliori scuole e posso dirlo con fermezza. Una scuola sostenuta dalla grandissima professionalità del corpo docente. Nel Musicale abbiamo alunni preparatissimi che eseguono concerti all'estero. Nel Coreutico alunni che sono stati invitati ad esibirsi sul palco del Circo Massimo a Roma accanto all'artista Roger Water polistrumentista dei Pink Floyd. I miei alunni sono ragazzi che scelgono questa scuola perchè hanno voglia di esprimersi, sono ragazzi che arrivano con un semplice album da disegno e una matita. Ciò che creano su quel foglio è tutto il loro mondo. Sta a noi insegnanti il compito di seguirli, ascoltarli e di approfondire le loro conoscenze e capacità."








Quale è l’insegnamento più importante che vorresti trasmettere a loro?

"Quello che cerco di insegnare ai ragazzi è di avere più fiducia nelle loro capacità, un piccolo fallimento deve essere visto come un normalissimo passaggio di crescita."

A quali progetti artistici ti stai dedicando ?

"In questo momento stò portando avanti il tema dell'Amore Universale, ultimando nuove sculture."



Progetti futuri ? 

"Il mio staff  stà organizzando una serie di mostre da presentare un pò in giro per l'Italia."

Seguite Linda Edelhoff sui social





domenica 4 agosto 2019

INTERVISTA: Luigi Vece cantautore e interprete musicale con nuove tecniche

PH: Luigi Vece
Luigi Vece è il tuo vero nome o nome d’arte?

“È il mio vero nome “

Descrivi chi sei, dove sei nato? Dove vivi?

“Sono nato a San Giovanni Rotondo e vivo a Milano da dodici anni, mi sono trasferito per motivi di lavoro, faccio l’impiegato. Sono uno scacchista, faccio tornei di scacchi a livello Nazionale con la Federazione Scacchi Italia, una passione che coltivo da circa venti anni.”

Quando hai scoperto di amare la musica?

PH: Luigi Vece“Fino da piccolo mi piaceva suonare, ho iniziato da allora a utilizzare il flauto dolce ed ho scoperto di avere orecchio musicale. Sono entrato a far parte di un gruppo musicale e facevamo musica con il computer senza fare esibizioni, in seguito il gruppo si è sciolto per varie esigenze dei componenti ed io ho continuato suonando la chitarra, iscrivendomi alla SIAE e componendo il mio brano inedito “Riflessioni”, altri inediti scritti sono in attesa di arrangiamento. Oltre alle melodie ho sperimentato una tecnica da me utilizzata detta del “tappo” che è un suono che riproduco con la guancia e che mi permette di riprodurre canzoni utilizzando questo suono simile al rumore di un tappo di champagne, tentando di riprodurre quel suono mi sono reso conto che mi uscivano anche le note musicali.”



Quale percorso artistico musicale hai fatto o stai facendo?

“Mi sono esibito dal vivo tre volte all’Officina della Birra, ho partecipato a diverse masterclass di scrittura della canzone, ho partecipato a diversi Concorsi della canzone.”

Sei cantautore o interprete?

“Sono cantautore e interprete, per i testi mi faccio aiutare dai parolieri e per la parte musicale compongo io.”


Come è nato il tuo brano  “Riflessioni”?

“Riflessioni” è un brano che ho scritto io, è nato nel 2017, usando parole semplici ho voluto trasmettere un sentimento di speranza, in questo testo non ho avuto aiuto esterno ma ho composto tutto io.”

Hai artisti che ami o ascolti con piacere?

“Premetto che ascolto la radio giornalmente, i miei artisti preferiti sono i Queen, Oasis, Beatles, U2, in Italia amo Battisti e De Andrè , sono personaggi a cui mi ispiro. Il mio mito a cui mi ispiro maggiormente è Lucio Battisti.”

Che genere musicale fai? Sperimenteresti altri generi?

“Mi piacerebbe uscire dal genere cantautorale e sperimentare altre tipologie musicali come ad esempio il rock ma anche altri. Definisco il mio genere musicale  pop cantautorale.”

Suoni strumenti musicali?


“Suono Flauto dolce, chitarra e la mia tecnica dei “Tappi”.”


Hai partecipato ai casting di Xfactor, come è stata questa esperienza?

PH: Luigi Vece“Ho partecipato ai casting di Xfactor per tre anni consecutivi, al di la del provino passato o meno è stata una grande opportunità di conoscere altri artisti. Ho sempre partecipato ai precasting senza mai riuscire a  passarli eccetto l’ultimo in cui mi ero esibito anche con la tecnica dei tappi e il caso ha voluto che la mia esibizione fosse segnalata per il cast di italia's got talent che mi ha selezionato subito per partecipare alla trasmissione che sarà registrata il 16-17-18 Settembre 2019 per essere trasmessa nel nuovo anno. I talent sono un mezzo in più per noi artisti per farci vedere e sono una bella opportunità se si riesce ad entrare, la selezione è molto dura e ovviamente non tutti passano e non tutti continueranno questo mestiere. Le case discografiche hanno un badget prefissato con cui promuovono pochi talenti anche se i talentuosi sono tantissimi.”






Cosa pensi dei social? Sono un valido aiuto per un artista?

“I social sono utili, personalmente ho promosso su Facebook un mio video ottenendo  molte visualizzazioni. Utilizzo solo questo social.”

Progetti futuri?

“Come già detto italia's got talentè il progetto più vicino nel tempo, dopo questa esperienza ripartirò con la musica arrangiando i miei nuovi brani."

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